"La vita senza lavoro è peccato, il lavoro senza arte è brutalità"- John Ruskin

Il manifesto

Umanesimo tecnologico

Analizzando il termine umanesimo, si può considerare l'idea che la natura umana non è data, che può essere raffinata e che l'educazione e l'apprendimento sono un mezzo adeguato per migliorare la natura umana. L'idea di educare la personalità umana è un elemento chiave dell'umanesimo di tutti i tempi. L’interpretazione dell’Umanesimo che diamo in chiave tecnologica è quella di elevare l’uomo nel suo rapporto con la tecnologia, li dove non è solo soggetto destinatario ma creatore e protagonista della rivoluzione tecnologia ed innovazione, il tutto perseguendo valori etici e di sviluppo sostenibile. Il nostro obiettivo è quello di riporre l’uomo al centro dopo un momento di alienazione dovuto alla pandemia, così come accadde dopo la peste. In una fase storica dove i giovani più vulnerabili, ma non per questo meno capaci, hanno barriere per l’accesso all’istruzione è necessario che ci sia un luogo che consenta non solo di ottenere competenze relative al mondo del lavoro attuale, ma anche un luogo dove si possa liberare la propria creatività, condividere progetti e realizzare idee, prendendo coscienza delle proprie possibilità e di realizzare obiettivi grazie ad un modello che va in simbiosi con l’ecosistema ed il territorio in cui vive, con lo sguardo diretto verso il futuro e l’innovazione.



La visione del futuro

Progettare il futuro e non subirlo, non ancorarsi al presente. L’obiettivo non è realizzare una semplice scuola di coding, ma una scuola dove si vuole di guardare avanti in modo continuativo, quasi ossessivo, cercando di capire e di portare a San Siro quelle che sono le nuove frontiere dell’IT. L’intenzione è cercare di capire la direzione dei mercati, la domanda, la tecnologia prima di altri. Avere una insaziabile curiosità di capire, attraverso i settori, attraverso le tecnologie, attraverso le culture, viaggiando, imparando sempre da quanto avviene attorno, con ottica interdisciplinare.



L’ Intelligenza innovatrice e condivisione delle conoscenze

Utilizzare le risorse strategiche rappresentate dalla conoscenza, dal know how alla creatività delle persone all’interno dell’associazione e all’interno dell’ecosistema dei partners. Si vuole porre l’innovazione al centro dello sviluppo, la conoscenza intelligente e condivisa con tutti che genera creatività ed innovazione in modo continuativo. L’innovazione crea lo sviluppo, non basta aumentare la produttività senza innovazione; si crea maggiore efficienza ma non vero sviluppo.



La Società della Conoscenza – Ricerca, Shared Knowledge ed Open Innovation

La ricerca e la libertà creativa, la ricerca aperta, (non più intramuros) con laboratori universitari a livello mondiale e con l’aiuto delle reti internet. L’intenzione è dare spazio alla libertà di pensare e creare da parte di tutti, divenendo una comunità di pratica all’interno e con tutti gli stakeholders per la condivisione di conoscenze. Nella Società della Conoscenza, la conoscenza condivisa è la materia prima delle organizzazioni, in forma di Open Innovation, Shared Knowledge. Amplificare la capacità di utilizzare le risorse strategiche rappresentate dalla conoscenza, dal know how, dalla creatività delle persone all’interno dell’azienda e nell’ecosistema di partners (Off Campus, Polimi). E’ questo il motivo che ci spinge a creare rapporti di partnership con le Università del territorio. Unire le forze per studiare e migliorare l’impatto sociale in ambito territoriale, utilizzare l’innovazione digitale in relazione ad aziende, alla Pubblica Amministrazione ed alla collettività, realizzare uno studio da mettere poi in pratica sulla digitalizzazione, automazione e robotica per l’Industria 4.0 e quella che ci sarà dopo, in un piano di lunghissimo termine, per immaginare San Siro al centro del cambiamento della Milano che innova, favorendo la creazione di un luogo che agisce localmente ma realizza con una metodologia multidisciplinare.



Partnership di valori

Essere Partner di Tech7 significa sostenere e condividere un sistema di valori e filosofia che mettono l’essere umano al centro del progetto. Essere Partner di Tech7 significa sostenere e condividere un progetto di crescita sostenibile ed etica del profitto, in un modello associativo oggi e magari domani di impresa sociale. Diventare Partner di Tech7 significa investire in un’organizzazione solida, all’interno di un modello circolare, attento al sociale, alla crescita (per l’impresa sociale alla sana profittabilità) e mai isolato dall’ecosistema in cui vive. Tale modello è garanzia della sostenibilità nel lunghissimo periodo, poiché pone l'uomo al centro, la bellezza come ideale a cui tendere, l'esclusività come risorsa con cui muoversi in una dimensione internazionale.



La cultura del cambiamento

Ridurre il digital divide è solo il primo passo che ci si pone di perseguire. Abbracciare la cultura del cambiamento significa non fermarsi mai ai risultati raggiunti, ma ripartire ogni giorno, come se fosse il primo. E’ un approccio che non conta su posizioni di rendita, che fanno morire lentamente l’innovazione e portano al fallimento, in questo caso anche collettivo. Diffondere questo tipo di cultura, da cui Tech7 stessa si lascia contaminare, seguendo i valori olivettiani, ponendosi in relazione al cambiamento continuo che il mercato impone, col fine di anticiparlo e non di subirlo. Gestire ogni giorno il cambiamento che è l’unica certezza in un contesto di incertezza. Una delle domande a cui, nella nostra esperienza, si vuole rispondere è ad esempio la seguente: “Andare verso il futuro. L’industria 4.0. Cosa può fare l’IT e la digitalizzazione per l’industria 4.0? E per la 5.0?”



Coscienza sociale

Se pensiamo a noi stessi solo come associazione che forma giovani, anche nel migliore dei modi, ma che pensa ed agisce come isolata, non abbiamo futuro e formiamo ragazzi che molto probabilmente, dopo aver appreso, voleranno verso altri lidi, perché il territorio non offrirà molto e non andrà con lo stesso passo di altre città più innovative. Il nostro obiettivo è di lungo termine, prevede infatti che i ragazzi formati possano successivamente lanciare proprie idee nel mercato, che magari diventeranno aziende, che possano lavorare in altre imprese che si interfacciano col territorio o internazionali, che stiano a stretto contatto con partner ed Università. Coniugare strettamente impegno sociale, partecipazione, etica responsabile con la gestione efficiente dell’organizzazione non è affatto utopia, ma crea produttività, innovazione, forte competitività e produzione di ricchezza. Il raggiungimento del bene individuale non può prescindere dalla ricerca del bene comune. Riconosciamo il valore del bene comune rappresentato dal territorio in cui si opera un fattore decisivo per il successo. La partecipazione al bene comune, l’etica comportamentale paga, diviene valore fondamentale dell’ecosistema in cui si opera. La circolarità del progetto diviene quindi condizione inderogabile, lì dove oltre alla scuola di coding sono previsti molteplici corsi e un incubatore inserito nel territorio per realizzare ciò che spinge la società in avanti: innovazione digitale. Tutto in un unico luogo, creato per far dare il meglio e vivere in un contesto avanzato di welfare. L’obiettivo di medio termine che ci si pone è creare quindi una software house in forma di impresa sociale che possa includere chi guida il cambiamento e dare le migliori condizioni per realizzarlo. La circolarità è proprio nel fatto che oltre alla formazione non c’è il nulla, ma nello stesso territorio dove ci si forma vi si può trovare una software house dove poter lavorare con dignità a progetti pioneristici e nel lungo termine un incubatore dove poter anticipare il futuro con i propri progetti.



Forma, bellezza e tecnologia

La bellezza non è un concetto astratto, è legato all’idea di stile, uno stile che caratterizza. Dalla progettazione urbanistica alla grafica, fino alla cultura diffusa tra i membri dell’organizzazione. Uno stile da diffondere all’esterno, nella società e nel mercato, con i prodotti, con i servizi, con la comunicazione. Rendere la tecnologia una forma da ammirare ed utilizzare con passione ed emozione. Innovazione tecnologica e bellezza delle idee e dei prodotti devono vivere assieme. Prendendo spunto da Platone: “colui che prende il giusto cammino deve cominciare ad amare le bellezze della terra e progredire incessantemente (cioè innovare, creare il nuovo) verso l’idea della Bellezza stessa: dall’armonia delle forme a quella delle azioni, dalla perfezione delle azioni (l’impresa) a quella delle conoscenze (la società della conoscenza) per raggiungere infine quella ultima conoscenza che è la Bellezza in sé (la forma più alta della vita)”.



Apertura sul mondo

Innovazione ed internazionalizzazione sono elementi fortemente integrati, sono due facce della stessa medaglia che richiedono di operare in modo congiunto. Abbiamo scelto San Siro anche perché è un quartiere che si caratterizza per l’internazionalità, elemento che non vediamo come uno svantaggio ma come un vantaggio da cogliere in un mondo che ragiona su scala globale. E’ una lezione importante che viene dalla storia olivettiana ed è oggi centrale per le imprese italiane. Le imprese, se intendono innovare ed essere competitive, devono puntare senza timore ad una dimensione internazionale, misurandosi continuamente su quanto avviene nei mercati più innovativi e in forte crescita. Non da multinazionali colonizzatrici ma da partner integrati con i valori e le culture locali. Con una logica olivettiana del think global and act local.